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La Danza delle Origini (1)

Inizia oggi un percorso di approfondimento sui più antichi documenti artistici che attestano la presenza della danza nel mondo occidentale. Come tutti gli studiosi di discipline coreutiche ben sanno, basta scorrere l’indice di un qualsiasi trattato di storia della danza per rendersi conto che il panorama della ricerca condotta fino ad oggi ha come stabile punto di partenza il periodo greco-romani. Il capitolo dedicato alle più antiche forme di danza non è stato ancora scritto. Le stesso repertorio figurativo, una delle fonti più importanti sulla storia della danza, fino a venti/trent’anni fa, disponeva quasi esclusivamente di immagini prodotte nel contesto artistico del mondo greco-romano, e tutte le immagini cronologicamente anteriori al VII-VIII secolo a.C. non potendo essere collocate in un adeguato contesto antropologico, andavano ad infoltire la la classe delle “scene di danza rituale”.
E’ stato con la nascita di una nuova disciplina, l’Iconografia Preistorica, attraverso la singolare avventura di ricerca vissuta da grandissimi studiosi come l’abate Breuil, A. Leroy-Gourhan, J.D. Lewis-Williams, J. Clottes, E. Anati ed altri, che il nostro sapere sulle culture preistoriche si è andato accrescendo, mettendoci a disposizione informazioni più dettagliate sulla tecnologia, la cultura materiale, l’alimentazione, la società, la religione, in definitiva il pensiero dell’uomo preistorico. Come avremo modo di vedere, si tratta di acquisizioni che non possono essere prese come conoscenze verificabili ed acquisite una volta per tutte. Sappiamo bene che i dati che le scienze umane raccolgono non possono essere analizzati alla luce del metodo induttivo impiegato nelle scienze naturali. Nello stesso tempo, come ha ben spiegato Collinwood, il rapporto che intercorre tra ragione (o intenzione) e azione è diverso rispetto a quello che, nel mondo fisico, mette in relazione una causa al suo effetto. Per questo le leggi naturali non sono in grado di spiegare adeguatamente il comportamento umano. Più che leggi naturali, l’uomo segue regole e ogni regola si inscrive all’interno di un rigido codice, sociale e culturale, istituito da una comunità storica.
Dunque il nostro obiettivo sarà quello di raccontare, in primo luogo attraverso le immagini, ma anche per via comparativa, mediante l’accostamento a realtà coreutiche in compatibile prossimità culturale, alcune storie che vengono prima della storia della danza.
Il primo divertimento sarà certamente il mio, dato che queste storie ho iniziato a raccoglierle compilando nel 1985 la mia tesi di laurea in Filosofia. Poi, per oltre vent’anni, ho dovuto mettere da parte la mia ricerca. Ma non ho mai perso il desiderio di continuare.
Arrivederci a presto.

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